DENTI DEL GIUDIZIO: COSA SERVE SAPERE PRIMA DELL’INTERVENTO.

Poche informazioni per sfatare miti e dare certezze su quello che ancora oggi risulta uno degli interventi più temuti e più raccontati dai nostri pazienti.

Quando si deve procedere all’estrazione dei denti del giudizio?
1.quando è evidente l’assenza di spazio per l’eruzione in arcata;
2.quando è previsto un trattamento ortodontico che ne richiede la rimozione;
3. quando in fase di sviluppo l’asse di crescita dei denti del giudizio tende ad assumere un’inclinazione non corretta;
4.quando i denti del giudizio compaiono in arcata parzialmente e parte della corona rimane sotto la gengiva. Questa situazione può comportare l’insorgenza di patologie e dolori a carico del dente come carie, ascessi, traumi in fase di masticazione
5.quando il dente è in arcata correttamente ma presenta carie o fratture e non è possibile mantenerlo tramite le cure tradizionali con buoni risultati;
6. quando i denti del giudizio risultano estrusi (ossia sono parzialmente fuoriusciti oltre la linea di masticazione). Questa evenienza e frequente in denti il cui dente opposto risulti già estratto da tempo.


E doloroso togliere il dente del giudizio?

Durante l’intervento il dolore è assente poiché si sottopone la zona da trattare a anestesia locale che manifesta la copertura durante tutta la durata della seduta.

Nel post operatorio il dolore è molto soggettivo e dipende dalla complessità e durata dell’intervento, dalla condizione paziente e dal corretto o scorretto uso di farmaci analgesici ed antinfiammatori.

L’estrazione del dente del giudizio superiore già presente e visibile spesso è quasi asintomatica, a differenza del dente inferiore che, sebbene anch’esso visibile e già presente può far riscontrare un po’ di disagio in più.
Denti inclusi e nascosti sotto gengiva e/o ritenuti all’interno dell’osso richiedono una terapia farmacologica adeguata con la quale il decorso post operatorio risulta facilmente superabile.

Dopo quanto tempo posso considerare completamente superata la fase post operatoria?
Il decorso post operatorio è molto soggettivo e può andare incontro a complicanze che, sebbene rare, possono rendere più lungo il decorso stesso. Comunque, in assenza di anomalie durante l’intervento e di complicanze postoperatorie, si può ritenere che 7-10 giorni siano sufficienti per tornare alla vita di tutti i giorni.

Quali possono essere le complicanze più frequenti?
Il verificarsi di una complicanza è evenienza rara ma tra le più probabili riscontriamo:
1.difficolta ad aprire la bocca per un tempo che supera i 10 giorni. Si tratta di un trisma o contrattura della muscolatura che si risolve spontaneamente in un tempo più lungo del normale decorso operatorio.
2. infezione della ferita con o senza pus e che richiede l’intervento dello specialista che ha effettuato l’intervento. Egli valuterà se prescrivere antibiotici o quali trattamenti risolutivi sia meglio effettuare.
3. forte e anomalo sanguinamento post operatorio che deve essere affrontato con calma e pazienza per avere una maggior rapidità di risoluzione ma di cui è bene informare lo specialista.
3.alveolite, ossia manifestazione caratterizzata dal forte dolore non trattabile con antidolorifici e che deve essere sicuramente trattata dallo specialista.