TRATTAMENTO CON IMPIANTI DENTALI (Estratto linee guida SIDP)

La terapia implantare è una modalità di trattamento utile per sostituire elementi dentali mancanti. È una terapia affidabile con una elevata percentuale di successo accettata dalla comunità scientifica e professionale internazionale.

 

Indicazioni

Gli impianti vengono utilizzati soprattutto per sostituire elementi dentali mancanti, che vengono ritenuti utili per la funzione e/o per l’estetica. L’indicazione al trattamento viene stabilita dall’odontoiatra in base alle esigenze del paziente correttamente informato.

Edentulismo singolo

Obiettivi della terapia implantare: mantenere l’integrità dei denti adiacenti allo spazio edentulo, mantenere forme dentali corrette nei casi con diastemi. Alternative da considerare: nessun trattamento, protesi mobile, protesi fissa su denti naturali, ortodonzia.

Edentulismo intercalare plurimo (mancano più denti sparsi)

Obiettivi della terapia implantare: evitare travate troppo lunghe, evitare travate che si sviluppano su linee curve, mantenere l’integrità dei denti adiacenti allo spazio edentulo. Alternative da considerare: nessun trattamento, protesi mobile, protesi fissa su denti naturali.

Edentulismo distale (mancano tutti i denti posteriori di una arcata o semiarcata dentaria)

Obiettivi della terapia implantare: evitare la protesi mobile, evitare le travate in estensione, evitare la perdita di dimensione verticale e di supporto posteriore con il conseguente sovraccarico anteriore. Alternative da considerare: nessun trattamento, protesi mobile, protesi fissa su denti naturali con estensione.

Edentulismo totale (mancano tutti i denti)

Obiettivi della terapia implantare: stabilità e ritenzione della protesi mobile, disagio funzionale o psicologico, iperreflessia, iperestesia da compressione. Alternative da considerare: nessun trattamento, protesi mobile.

 

Controindicazioni

Controindicazioni legate al paziente

  • Fattori di rischio legati al paziente Fattori di rischio per il paziente
  • Patologie sistemiche e assunzione di farmaci che controindicano la chirurgia in genere

 

Fattori di rischio per l’impianto

  • Fumo
  • Diabete mellito scompensato
  • Chemioterapia in atto
  • Assunzione di bifosfonati
  • Morbo di Paget
  • Immunodepressione
  • Parafunzioni (aggravano i problemi meccanici)
  • Crescita non ultimata: l’osseointegrazione avviene regolarmente, ma l’impianto non segue l’accrescimento osseo e si trova dislocato rispetto ai denti naturali vicini.
  • Aspettative non realistiche

 

Controindicazioni locali

  • Patologie dei mascellari
  • Malattie delle mucose
  • Parodontite non controllata
  • Spazio mesiodistale intercoronale e/o interradicolare inadeguato
  • Radioterapia recente
  • Volume osseo insufficiente e non incrementabile
  • Condizioni estreme di alta o bassa densità ossea
  • Igiene orale inadeguata

 

Valutazione del candidato alla terapia implantare

L’iter diagnostico necessario per stabilire le corrette indicazioni terapeutiche, identificare eventuali controindicazioni e valutare i fattori di rischio, è articolato nelle seguenti fasi:

  • Anamnesi
  • Esame obbiettivo
  • Esami radiografici
  • Esami di laboratorio, quando indicati
  • Studio su articolatore, quando indicato
  • Sondaggio transmucoso della cresta quando indicato

 

Anamnesi

È finalizzata alla individuazione di eventuali controindicazioni e di fattori di rischio e all’analisi delle esigenze e delle aspettative del paziente.

 

Esame obbiettivo intraorale

  • Ispezione: serve a valutare l’aspetto dei tessuti parodontali e ad accertare la eventuale presenza di lesioni delle mucose, tumefazioni, difetti di forma delle creste edentule, rapporti fra la cresta edentula da trattare e l’arcata antagonista, segni di parafunzione, alterazioni dei piani occlusali
  • Palpazione: permette di valutare approssimativamente lo spessore della cresta edentula, la presenza di irregolarità del profilo osseo, la presenza di tumefazioni
  • Sondaggio: serve per valutare l’igiene orale e lo stato di salute dei tessuti parodontali. La sonda è utile anche per misurare la lunghezza delle zone edentule in senso mesiodistale