GLI STUDI ODONTOIATRICI SONO PRONTI A COMBATTERE IL NUOVO CORONAVIRUS PERCHE’ GIA’ ALLENATI CONTRO ALTRI TRE VIRUS MOLTO PERICOLOSI.

In epoca di pandemia da Covid-19 è di maggiore attualità la domanda sulla sicurezza dei luoghi frequentati. Negozi, bar, ristoranti, palestre e piscine, ambulatori sanitari, ospedali e cliniche, luoghi di villeggiatura e mezzi di trasporto: prima del marzo 2020, tutti queste realtà erano luoghi ritenuti sicuri. Dal 18 maggio la situazione è sensibilmente cambiata e possono essere comprensibili i dubbi di chi ricomincia a frequentare questi spazi e teme la formazione di nuovi focolai di contagio. Gli studi dentistici non fanno eccezione e la ripresa dell’attività presenta nuove incognite.

Non si deve però dimenticare come molte altre malattie fossero un rischio per la sicurezza dei pazienti ben prima del coronavirus e come le strutture sanitarie fossero già ampiamente organizzate per operare in tranquillità. Questo ha permesso anche agli studi dentistici di essere luoghi attrezzati a fronteggiare questa emergenza.  

 

Epatite B

Cos’è

Il virus dell’epatite B (Hbv) è un virus a Dna appartenente alla famiglia degli Hepadnaviridae. Il tasso di letalità è pari a circa l’1%, ma la percentuale aumenta nelle persone di età superiore ai 40 anni.

Sintomatologia

La maggioranza delle persone risulta asintomatica una volta infettati. Tuttavia alcuni manifestano sintomi acuti per diverse settimane, incluso ittero, fatica, nausea, vomito e dolori addominali.3

Nell’adulto la malattia cronicizza in circa il 5-10% dei casi. Il rischio di cronicizzazione aumenta al diminuire dell’età in cui viene acquisita l’infezione. Nel 20% dei casi l’epatite cronica può progredire in cirrosi epatica nell’arco di circa 5 anni. Il cancro al fegato (epatocarcinoma) è un’altra complicanza frequente dell’epatite cronica, soprattutto nei pazienti con cirrosi.

Modalità di contagio

La trasmissione avviene per via parenterale apparente, ovvero attraverso trasfusioni di sangue o emoderivati contaminati dal virus, o per tagli/punture con aghi/strumenti infetti, sessuale e perinatale da madre a figlio. Inoltre, dal momento che il virus resiste sulle superfici ambientali per almeno 7 giorni, il contagio può avvenire anche per via parenterale inapparente (inoculazione indiretta) ovvero tramite veicoli contaminati attraverso minime lesione della cute o delle mucose (spazzolini dentali, forbici, pettini, rasoi, spazzole da bagno contaminate da sangue infetto). Il vaccino attualmente in uso è prodotto con tecniche di ingegneria genetica, si è dimostrato sicuro ed efficace e fornisce immunità di lunga durata.1

 Diffusione

In Italia l’incidenza dell’epatite B, negli ultimi decenni, è progressivamente diminuita grazie, soprattutto, alla strategia di vaccinazione, che ha creato una coorte di soggetti immunizzati fino ai 35 anni. Il trend in diminuzione è proseguito negli ultimi 10 anni: l’incidenza è passata da 1,6 casi per 100.000 abitanti nel 2006 a 0,7 nel 2015, con più evidente riduzione nel gruppo ≥25 anni, grazie al crescente numero di coorti immunizzate. 2 Per l’Italia è stata stimata una prevalenza di epatite B dello 0,6% corrispondente a 332 mila persone con infezione, al 29% delle quali è stata fatta la diagnosi.

 

Epatite C

Cos’è

L’agente infettivo è un hepacavirus (Hcv), appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, di cui sono stati identificati sei diversi genotipi e oltre 90 sottotipi.1

Sintomatologia

Il periodo di incubazione dell’epatite oscilla tra 2 e 6 settimana. A seguito dell’infezione iniziale, l’80% delle persone non manifesta sintomi. Coloro che invece manifestano sintomi acuti possono accusare febbre, stanchezza, riduzione dell’appetito, nausea, vomito, dolori addominali, colore grigiastro della pelle e ittero.3

Modalità di contagio

La trasmissione avviene principalmente per via parenterale. Sono stati documentati anche casi di contagio per via sessuale, ma questa via sembra essere molto meno efficiente che per l’Hbv.1Il virus dell’epatite C può sopravvivere fuori dal corpo umano a temperatura ambiente per diverse settimane.6

Diffusione

Il numero esatto delle persone con infezione da HCV in Italia non è noto; tuttavia, con una stima di circa l’1% della popolazione, siamo considerati uno dei paesi con la più alta percentuale di infettati in Europa.4 Tali dati sono confermati dall’Osservatorio Polaris, ovvero una prevalenza di infezione da HCV nel 2015 in Italia di 1,1 % (range 0,7%-2,7%) – corrispondenti a circa 680.000 soggetti infetti (range 455.000-1.641.000)5.

 

HIV

Cos’è

HIV è l’acronimo per “Human Immunodeficiency Virus” ossia Virus dell’immunodeficienza acquisita.  Questo virus è responsabile della “Acquired immunodeficiency syndrome” or AIDS quando non è prontamente attuato un trattamento sanitario dell’infezione. A differenza di altri virus, il corpo umano non riesce a debellare questo virus neanche con trattamento farmacologico. Dunque una volta contratto il virus, l’individuo rimarrà infetto a vita7. L’HIV attacca le cellule del sistema immunitario, in particolare le Cellule T o CD4. Di conseguenza, chi contrae il virus dell’HIV è molto più soggetto a sviluppare altre infezioni o tumori correlati alle infezioni7.

Sintomatologia

In caso di infezione da HIV a cui non segue un trattamento farmacologico adeguato, la malattia si sviluppa attraverso 3 fasi. Le medicine che compongono il trattamento, conosciute come retrovirali, aiutano il paziente attraverso tutte e 3 gli stadi, prevenendo o rallentando il passaggio da una periodo a quello successivo.

Fase 1: infezione acuta da HIV

Tra le 2 e le 4 settimane dopo aver contratto il virus, il soggetto inizia a manifestare sintomi simil-influenzali che durano alcune settimane.

Fase 2: asintomaticità (Periodo di inattività del virus.

Questo period è chiamato infezione cronica da HIV. Durante questa fase il virus è ancora attivo ma si replica molto lentamente. Il soggetto può essere asintomatico e non manifestare alcun sintomo.

Fase 3: Sindrome dell’immunodeficienza acquisita o AIDS (dall’acronimo inglese)

L’AIDS è la fase più severa dell’infezione da HIV. Il soggetto infetto presenta gravi danni al sistema immunitario e, conseguentemente, si osserva in lui un netto incremento di infezioni dette opportunistiche, ossia causate da altri agenti patogeni7.

Modalità di contagio

Il virus si contrae tramite il contatto diretto con fluidi corporei di una persona con una carica virale significativa. La via sessuale ed il contatto con il sangue (tramite aghi per esempio) sono le vie di trasmissione più comuni. Meno frequente, ma purtroppo possibile, il passaggio da madre a figlio o tramite trasfusioni di sangue.8 Fuori dal corpo umano il virus non può vivere a lungo9.

Diffusione

Si calcola che nel mondo più di 38 milioni di persone abbiano contratto il virus dell’HIV1.

In Italia ci sono circa 130mila persone che vivono con l’Hiv secondo dati del 201610; le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2018 sono maschi nel 85,6% dei casi. L’età mediana è di 39 anni per i maschi e 38 anni per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata nelle fasce d’età 25-29 anni (11,8 nuovi casi ogni 100.000 residenti) e 30-39 (10,9 nuovi casi ogni 100.000 residenti)1.

 

CORONAVIRUS

Cos’è

Il nuovo Coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. Il virus che causa l’attuale epidemia di coronavirus (precedentemente denominato 2019-nCoV) prende il nome di SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome – Coronavirus – 2). Lo ha comunicato l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.). A indicare il nome, un gruppo di esperti incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la SARS (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2. 2

Sintomatologia

I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, stanchezza. Altri sintomi sono meno comuni e corrispondono a dolori ossei e muscolari, congestione nasale, mal di testa, congiuntivite, mal di gola, diarrea, perdita del senso dell’olfatto e/o del gusto e manifestazioni cutanee. Generalmente questi sintomi sono lievi e compaiono gradualmente. Tuttavia 1 ogni 5 pazienti colpiti dal nuovo coronavirus può mostrare segni gravi della malattia e difficoltà respiratorie. I soggetti più a rischio di sviluppare un aggravamento del quadro clinico sono i più anziani, e coloro che presentano altre malattie quali ipertensione, problemi cardiaci e polmonari, diabete e tumori.3

 Modalità di contagio

Sulla base dei dati al momento disponibili, l’OMS ribadisce che il contatto con i casi sintomatici (persone che hanno contratto l’infezione e hanno già manifestato i sintomi della malattia) è il motore principale della trasmissione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

L’OMS è a conoscenza di una possibile trasmissione del virus da persone infette ma ancora asintomatiche. In base a quanto già noto sugli altri coronavirus (ad es. MERS-CoV), sappiamo che l’infezione asintomatica potrebbe essere rara e che la trasmissione del virus da casi asintomatici è possibile, ma non frequente. Sulla base di questi dati, l’OMS conclude che la trasmissione da casi asintomatici probabilmente non è uno dei motori principali della trasmissione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Tuttavia molti studi sono in corso per ampliare le conoscenze sulle modalità di trasmissione di SARS-CoV-2.1

Diffusione (al momento della pubblicazione del seguente articolo)

 

Situazione internazionale

(Ultimi dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard, 12 luglio ore 08.15 am )

Globale

  • 12.401.262 casi confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia
  • 559.047 morti

Cina

  • 85.522 casi confermati clinicamente e in laboratorio
  • 4.648 morti

Europa

(Ultimi dati OMS, inclusa Italia, fonte Dashboard Who European Region, 11 Luglio, ore 10:00 am)

  • 2.893.323 casi confermati
  • 202.934 morti

Primi Paesi per trasmissione locale nella Regione Europea​​​

  • Russia 720.547 casi (11.205 morti)
  • Regno Unito 288.137 casi (44.650 morti)
  • Spagna 253.908 casi (28.403 morti)
  • Italia 242.827 casi (34.945 morti)*
  • Germania 198.556 casi (9.060 morti)
  • Francia 169.473 casi (29.965 morti)2

 

FONTI:

  1. epicentro.iss.it
  2. www.salute.gov.it
  3. www.who.int
  4. pharmastar.it
  5. Polaris Observatory, H.C.V.C., Global prevalence and genotype distribution of hepatitis C virus infection in 2015: a modelling study. Lancet Gastroenterol Hepatol, 2017. 2(3): p. 161-176.
  6. Hepatitis C Virus Maintains Infectivity for Weeks After Drying on Inanimate Surfaces at Room Temperature: Implications for Risks of Transmission; Elijah Paintsil, Mawuena Binka,Amisha Patel, Brett D. Lindenbach, Robert Heimer ; J Infect Dis. 2014 Apr 15; 209(8): 1205–1211
  7. cdc.gov
  8. hiv.gov
  9. tht.org.uk
  10. TG SKY 24